VETRO "rapido sguardo dialettico" cdr

REVIEWS


SODAPOP
by Emiliano Grigis
Sincope non è solo una etichetta di musica noise industriale e Massimo Onza ce lo ricorda pubblicando qua e là anche qualche perla dal giro hc: come ad esempio il mini di esordio dei Vetro, trio dedito ad una miscela di punk e noise che andava in verità per la maggiore tra i novanta ed i primi duemila, ma che nel sottobosco delle musiche altre sta avendo da qualche anno un ritorno di fiamma notevole. Batteria dal suono secco, diretto e in evidenza, basso rotondo e in prima linea, chitarra dal clangore scheletrico e sbilenco: su tutto una voce appena gridata e sempre lievemente filtrata; accelerazioni e improvvisi momenti di quiete atmosferica (con tanto di  tastierina), testi personali incentrati su critica sociale ma mai pomposi o banali: un nome a cui potrei fare riferimento sono una versione appena più leggera e punk dei The Red Scare (non so se si coglie il complimento...). Assieme ai cinque brani cantati c'è pure spazio per un bello strumentale e oltre alla musica, la bella grafica ed il video del disco intero ci ricordano che giustamente anche l'occhio vuole la sua parte. Uscita da promuovere in toto, occhio che ci sono solo cinquanta copie di questo piccolo gioiello.

SENTIREASCOLTARE - Gimmie Some Inches #44
by Stefano Pifferi
Rapido Sguardo Dialettico dei Vetro, trio ruvido come (non) da nome, autore di un acuminato hc sgraziato e cantato in italiano, memore della lezione primigenia di Dischord e Ebullition ma dotato di una sua personale revisione in chiave noisy e genuinamente arty (vedi alla voce, il video-collage incluso a fornire una trasposizione per immagini dell’album).

THE NEW NOISE
by Michele Giorgi
Melodie sghembe affogate in un mare di feedback e dissonanze, voce che arriva da lontano e si insinua nei fumi di un suono minimale eppure ricco grazie al dedalo di percorsi che collidono al suo interno (quasi ciascuno dei musicisti seguisse una propria strada per arrivare allo stesso traguardo), voglia di urlare il proprio disagio nei confronti della società, con tanto di video-collage dell’intero lavoro al cui interno immagini convulse e cut-up creano una sorta di flusso di coscienza a corollario dei brani. Si pensi all’emotional-core di casa Dischord, alla Ebullition, ma anche a certo noise-rock frullato all’interno di una miscela sonora che non dimentica la scuola europea e flirta in particolare con Italia e Francia. Rapido Sguardo Dialettico è una corsa a perdifiato lungo le proprie emozioni con tutta la ruvida urgenza di chi non può fermarsi prima di essere arrivato all’ultima parola e si scorda a bella posta di ogni formalismo superfluo, di ogni arricchimento che non sia più che utile al raggiungimento del proprio obbiettivo. Come tutto ciò che ha a che fare con i sentimenti e le sensazioni che si provano a pelle, il disco è urticante, farraginoso, libero di contorcersi e di deviare, non ha freni inibitori o possibilità di ripensarsi prima di offrirsi al pubblico, qualità che ne fanno un lavoro appassionato e onesto con sé e con gli altri, fosse solo per questo meritevole di ascolto e di supporto. Ora che avete l’attenzione, cosa ne farete?





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